TRAPPOLE SELETTIVE PER INSETTI DANNOSI VOLANTI E LUMACHE

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MOSCA DELL’OLIVO: DIFESA TUTTO L’ANNO

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La mosca dell’olivo è un piccolo insetto che costituisce la più grande preoccupazione dei produttori di olive da giugno a novembre. Su coltivazioni estese, la Bactrocera oleae è in grado di fare danni così seri da rovinare un’intero raccolto, causando problemi agli ulivi stessi e alle aziende agricole. La maniera migliore per contrastarla senza usare insetticidi è far si che ci siano pochi esemplari in circolazione quando è il periodo adatto per la sua riproduzione.

Non tutte le annate sono uguali: l’arrivo della mosca e l’entità dell’infestazione dipendono moltissimo dal clima ma anche da una serie di buone abitudini che è bene attuare tutto l’anno e che contribuiscono a mantenere un ecosistema il più possibile sfavorevole alla sua riproduzione. Vediamo come fare.

COS’È LA MOSCA DELL’OLIVO

La Bactrocera oleae è una mosca della frutta molto diffusa in tutto il mediterraneo: in Italia è ben insediata, non solo nelle zone costiere (più umide) ma anche nell’entroterra, e infesta gli uliveti dal mese di giugno all’ultimo raccolto autunnale. Si riproduce molto velocemente laddove il clima è favorevole, con umidità e temperature che vanno dai 20 ai 30 gradi e ogni anno arriva a compiere 5 – 6 generazioni. Come le altre mosche della frutta, la mosca olearia è una specie carpofaga e si nutre della polpa dei frutti: punge l’oliva quando è piccola come un cece e vi deposita le uova. Quando si schiudono, le larve iniziano a nutrirsi delle olive rendendole cattive, non più commestibili né commerciabili e causandone la cascola precoce.

INFESTAZIONE E DANNI DELLA MOSCA OLEARIA

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Il solo fatto che la mosca punga l’oliva è causa di un primo danno: le olive punte sono recettori di agenti patogeni che causano le malattie della pianta, inoltre le sue infestazioni portano non pochi guai ai coltivatori: la sua puntura influisce negativamente sul sapore delle olive e peggiora la qualità dell’olio che se ne estrae, rendendolo più acido e a rischio di muffa. Senza contare il fatto che, nelle infestazioni più aggressive, è molto difficile distinguere le olive buone da quelle cattive al momento del raccolto: le olive infestate non si possono mangiare, pertanto il coltivatore può dover rinunciare al raccolto di tutta la pianta. Inutile sottolineare l’eventuale danno economico per le aziende produttrici.

IN QUALE PERIODO ATTACCA LE OLIVE

La mosca si presenta verso il mese di giugno ma negli ultimi anni se ne è rilevata una presenza consistente anche in primavera, complici i cambiamenti climatici che hanno portato inverni più miti. Non è allora inusuale che l’ultima generazione dell’anno precedente, che nel frattempo ha svernato nel terreno o nelle olive cadute, sfarfalli precocemente.

COME AVVIENE L’INFESTAZIONE

Quando le uova si schiudono, le larve iniziano a nutrirsi della polpa dell’oliva scavando gallerie e causando marciume. Per diventare una mosca adulta, la larva compie la sua fase pupale (fase di crescita) all’interno dell’oliva stessa: nei mesi più caldi, la mosca adulta emerge direttamente dall’oliva, mentre nei mesi più freddi le larve si lasciano cadere a terra e si impupano nel suolo o nelle olive cadute. Questo aspetto è molto importante perché ci insegna come il controllo delle mosche dell’olivo richieda misure preventive durante tutto l’anno: come la riduzione delle mosche in primavera e l’eliminazione delle pupe svernanti in inverno.

STRATEGIA DI DIFESA

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Foto di Vincent Eisfeld su Unsplash 

Una difesa efficace prevede sempre un’azione tempestiva (ad esempio un trappolaggio preventivo o alcuni tipi di trattamenti) ma anche una serie di buone pratiche: lo scopo è quello di avere un numero esiguo di mosche adulte in circolazione durante il periodo favorevole alla riproduzione.

BUONE PRATICHE TUTTO L’ANNO

  • Mantenere il suolo sano è prioritario per mantenere vitali e in salute gli ulivi. A questo scopo, è utile ospitare anche altri tipi di piante e falciarne il prato solo in alcuni periodi: le erbe spontanee danno fertilità al terreno e favoriscono la biodiversità.
  • Lasciare al suolo resti di piante o erba tagliata fornisce nutrienti e sostanze organiche alla comunità di organismi viventi nel suolo.
  • Potare le piante in maniera adeguata è essenziale per la salute dell’olivo, favorisce la circolazione dell’aria e previene l’umidità che attira le mosche. Inoltre, una potatura corretta permette di raccogliere tutti i frutti, evitando che le olive rimangano sull’albero per le mosche dell’anno successivo.
  • Fare razzolare animali domestici e piccola fauna: galline, capre, pecore, ricci, leprotti e topolini con i loro escrementi concimano il suolo e, a loro volta, si alimentano delle larve trovate a terra, anche quelle nelle olive.
  • Fare trattamenti per proteggere le piante e scongiurare le punture di mosca. Vengono usate le polveri di roccia, di caolino, zeolite o bentonite: sono materiali del tutto naturali, ridotti in farina, che “mascherano” l’oliva con una patina bianca per ingannare la mosca e creando una patina sul frutto che rende più difficili le punture.
  • Raccogliere le olive in anticipo, solitamente prima che raggiungano il massimo grado di colore e dimensioni: riduce la possibilità di danni della mosca poiché il raccolto avviene in uno stadio di maturazione non adatto alla sua riproduzione. Inoltre, la qualità dell’olio prodotto da un raccolto precoce ha una maggiore stabilità, è più ricco di polifenoli e ha un sapore più robusto.

TRAPPOLE PER MOSCHE: ESSENZIALI NELLA DIFESA

Un trappolaggio efficace della mosca dell’olivo è il cuore della strategia di difesa perché ne contrasta inesorabilmente la riproduzione abbattendo il numero di adulti in circolazione: una pratica utile sin da giugno ma imprescindibile a fine stagione per catturare anche gli ultimi esemplari in circolazione. Per fare un buon lavoro è necessario utilizzare due tipi di trappole.

  • Tap Trap: in campo tutto l’anno per una difesa efficace e sempre attiva a fronte di ogni variazione climatica.
  • Trappole a feromoni per monitoraggio: utili nei periodi in cui aspettiamo l’arrivo della mosca per rilevarne la presenza e valutare l’entità dell’infestazione.

TAP TRAP  TUTTO L’ANNO

Tap Trap per la mosca dell’olivo si attiva piuttosto in fretta: il tipo di esca da preparare, infatti, è selettivo per le mosche e permette alla trappola di attivarsi proprio grazie agli esemplari catturati che, macerando all’interno della trappola, rilasciano sostanze come la putrescina che attirano a loro volta altre mosche. Questo tipo di esca attira tutti i tipi di mosche, per questo motivo non va sostituita durante la stagione e può restare in campo tutto l’anno. Quando arriva il periodo della mosca olearia, è utile aggiungere alla trappola dell’ammoniaca non profumata (uso pulizie) una volta al mese o ogni qualvolta notiamo che l’esca si è asciuga un po’. Le sostanze ammoniacali sono molto gradite alle mosche della frutta: abbiamo descritto in maniera dettagliata come preparare le esche e posizionare Tap Trap nell’uliveto in questo articolo Trappola per mosca dell’olivo con ammoniaca.

TRAPPOLE A COLLA CON FEROMONE

Nel mese di giugno possiamo affiancare a Tap Trap delle trappole a colla con feromone attrattivo: i feromoni sono composti chimici usati nelle trappole per simulare le sostanze emesse dagli insetti per comunicare tra loro durante la stagione degli accoppiamenti. Sono un attrattivo potente e sono corredati da un pannello a colla che ci aiuta a contare il numero di mosche catturate. Sarà su questo numero che potremo valutare la portata dell’attacco che ci aspetta. Attenzione però: queste trappole non sono selettive e sul pannello appiccicoso possono restare intrappolati altri tipi di insetti: è bene non usarle quando le piante sono in fioritura.

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VIDEO SPIEGAZIONI

I nostri amici del Bosco di Ogigia hanno girato un video molto interessante nell’uliveto di Cristiano Gallinella, agricoltore e biologo. Nel video puoi vedere come mettere in campo tutte le strategie qui elencate per scongiurare la riproduzione della mosca olearia (clicca sulla foto).

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INDICAZIONI UTILI

Dove trovare Tap Trap per mosca dell’olivo

Articoli utili

 

Questo articolo è stato scritto e redatto da
Maura Rizzo

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Foto cover:  – Depositphotos
Tutte le foto, ove non specificato, sono Copyright Roberto Carello e Vanda Bellini

 

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