TRAPPOLE SELETTIVE PER INSETTI DANNOSI VOLANTI E LUMACHE

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carpocapsa - cydia pomonella

CARPOCAPSA

Cydia pomonella

La Cydia pomonella è tra i lepidotteri più dannosi per le pomacee. Le larve danneggiano i frutti scavando delle gallerie, dove rimangono fino a fine sviluppo. Se l’attacco non viene controllato in tempo, il raccolto viene danneggiato poiché i danni che provoca sui frutti ne causano la caduta e pertanto non possono più essere commercializzati. 

Sommario

CLASSIFICAZIONE

Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Famiglia: Tortricidae
Genere: Cydia
Specie: C. Pomonella
Nome comune: Cydia Pomonella (L.)

DIMENSIONI

Larve: 15 – 20 mm
Adulti: apertura alare 15 – 22 mm

QUALI COLTURE INFESTA

La carpocapsa attacca prevalentememte piante pomacee ma può anche colpire pero, nespolo, noce, nashi, susino, albicocco, ciliegio, cachi, sorbo, arancio, melograno e castagno.

TRATTI DISTINTIVI

Le larve sono di un color biancastro che scurisce con lo sviluppo fino a diventare giallastro e poi roseo.
Gli adulti sono farfalle con ali anteriori grigiastre con striature bronzee trasversali che si intensificano verso la parte marginale dell’ala.

CICLO DI VITA

La carpocapsa compie in media 2 – 3 generazioni all’anno alle nostre latitudinni.
Prima generazione – Lo stadio larvale dura tutto l’inverno e i bozzoli restano protetti sotto la corteccia delle piante o nel terreno. All’arrivo della primavera le larve si impupano. Gli adulti sfarfallano dallo stadio larvale tra aprile e maggio, quando solitamente le temperature raggiungono i 15 – 16 gradi. Le farfalle risultano essere più attive negli accoppiamenti al tramonto, le ovodeposizioni avvengono da li a pochi giorni, solitamente su rami e foglie in vicinanza dei frutti. Il ciclo larvale si completa in circa 20-30 giorni.
Seconda generazione – Compare verso la fine del mese di giugno e depone le sue uova nei frutti già sviluppati: qui le larve hanno uno sviluppo più breve e gli adulti restano attivi per tutto il mese di luglio e di agosto. 
Terza generazione – Non si compie in tutte le zone di Italia. Laddove avviene, gli adulti sfarfallano tra agosto e settembre e restano attivi fino a tutto il mese di ottobre. Laddove, invece, non avviene, le larve deposte dalla seconda generazione entrano in diapausa (stasi dello stadio larvale) e terminano così il ciclo annuale. 

COME ATTACCA I FRUTTI

La carpocapsa deposita le uova sulle foglie e sui frutti delle coltivazioni che infesta. Gli adulti sono completamente innocui, mentre sono le larve le vere responsabili della piaga: attaccano i frutti da metà maggio a settembre scavando gallerie nella polpa di cui si nutrono fino a portarla a deperimento. Terminato il loro sviluppo, escono dal frutto e si imbozzolano sul tronco, sui rami o alla base della pianta, fino a terminare il ciclo di sviluppo.

I DANNI DELLA CARPOCAPSA

La carpocapsa è un insetto carpofago (si nutre esclusivamente di frutti). Le sue larve sono in grado di bucare la parte esterna del frutto in qualunque stadio della maturazione, scavando gallerie molto profonde nella polpa di cui si nutrono, fino a raggiungere i semi al centro del frutto. La presenza della carpocapsa si nota dal buco nel frutto attorno al quale si è formato un piccolo grumo di escrementi, che troviamo anche lungo tutta la galleria scavata dalla larva. Alla fine del suo sviluppo, la larva lascia il frutto scavando un altra galleria.
Le lesioni create nel frutto ne causano il marciume e la cascola. Nelle situazioni più gravi l’intero raccolto viene compromesso impedendo la commestibilità e la commercializzazione del frutto. Nelle ultime generazioni i danni creati sono più seri: le larve infatti hanno un’attività trofica più veloce e si nutrono di più frutti in meno tempo.  

METODO DI DIFESA

La carpocapsa non ha antagonisti naturali per cui è necessario attuare una lotta anti-insetto pronta e costante sin dal mese di maggio per poterne contrastare la diffusione, e portarla avanti per tutta la stagione anche con metodologie diverse, sia in agricoltura biologica che integrata. Una metodologia combinata si rivela solitamente la strategia migliore:
– un primo monitoraggio della presenza dell’insetto attraverso trappole a feromoni (per rendersi conto dell’entità della presenza della carpocapsa)
– una cattura vera e propria attraverso un trappolaggio di massa con trappole ecologiche selettive fino a fine stagione.

Trappole ecologiche per carpocapsa

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