Quanta ammoniaca devo mettere nella trappola? È una delle domande che riceviamo più spesso quando si parla di difesa dalla mosca dell’olivo o, in generale, della frutta. Dietro questa domanda, però, ce ne sono altre: quando va aggiunta? E se non la trovo, che faccio?
L’ammoniaca necessaria è quella non profumata adatta all’uso pulizie e si trova nei supermercati. Ma in alcune regioni italiane è praticamente introvabile. Niente panico: si può preparare un’esca efficace anche senza ammoniaca.
Vediamo insieme come e perché.
Io sono Maura e mi occupo di come migliorare orto e frutteto per limitare le infestazioni di insetti dannosi. In questo articolo chiariamo tutti i dubbi sull’uso dell’ammoniaca nelle trappole per le mosche della frutta.
Sommario
Perché il cibo è la chiave
Facciamo un velocissimo punto della situazione: il modo migliore per tenere a bada la mosca dell’olivo e della frutta, è semplice: far sì che ce ne siano poche in giro quando arriva il momento della riproduzione. Ma non tutte le annate si assomigliano. L’arrivo della mosca e la gravità dell’infestazione cambiano molto in base al clima e anche alle nostre abitudini.
Ci sono infatti una serie di buone pratiche che, se seguite durante l’anno, aiutano a mantenere l’ambiente meno ospitale per la mosca. Una di queste, fondamentale per la difesa, è l’uso delle trappole Tap Trap: attirano e intrappolano le mosche in modo naturale, senza chimica e senza complicazioni. Tap Trap attira in trappola l’infestante richiamandolo con il cibo che più gli piace.
Le mosche della frutta e dell’olivo non si nutrono di zuccheri come fanno le api o le vespe, ma sono attratte soprattutto da sostanze proteiche azotate. Le femmine, in particolare, se ne cibano perché sono una fonte molto utile per maturare le uova. Per farla semplice, per attirare le mosche della frutta possiamo usare sostanze proteiche nelle nostre esche, come il pesce crudo o i legumi.
Esempi di esche proteiche naturali
Fino a qui, niente di complicato: ecco cosa possiamo usare come esca proteica all’interno delle nostre trappole.
- Scarti di pesce crudo (teste, lische, interiora) messi in acqua dentro le bottiglie con Tap Trap sono fra le esche più efficaci e tradizionali, ed è il tipo di esca che consigliamo fortemente da sempre, perché è quella che ha sempre dato risultati migliori.
- Con la decomposizione, pesce e mosche rilasciano ammoniaca e altri composti azotati che attraggono fortemente le mosche della frutta.
- Sono alimenti economici e facilmente reperibili.
- Legumi: diversi clienti nel tempo si sono trovati bene usando ceci o fagioli come esca da mettere nell’acqua dentro la bottiglia. Sono una buona fonte proteica ma è doveroso sottolineare che i tempi di fermentazione sono un po’ più lunghi rispetto a quelli del pesce, quindi la trappola impiega più tempo ad attivarsi.
- Esche proteiche già pronte: se non si vuole preparare l’esca a casa, si possono acquistare le proteine idrolizzate. Sono prodotti commerciali, si trovano con una semplice ricerca sul web o nelle rivendite agrarie. Solitamente sono in polvere.
💡Se scegli un’esca diversa dalle proteine del pesce, consigliamo per esperienza di diversificare le trappole, preparandone alcune con acqua e scarti di pesce, e altre con il prodotto acquistato. Nel corso del tempo, l’esperienza di cattura ti orienterà verso l’esca che funziona meglio nel tuo ecosistema di coltivazione.
L’esca che noi consigliamo maggiormente e che negli anni si è rivelata sempre la più efficace in assoluto, è quella con acqua e scarti di pesce (che possiamo chiedere al nostro pescivendolo o tenere da parte quando lo puliamo per cucinarlo).
Cosa attira le mosche
Passiamo alla parte che riguarda l’aggiunta dell’ammoniaca.
Le mosche (tutte) ricercano un’altra cosa in natura: sostanze ammoniacali. Ma dove le trovano in natura queste sostanze? Ecco alcuni esempi:
- Sostanze organica in putrefazione: frutti caduti a terra che fermentano, resti vegetali ricchi di azoto.
- Cadaveri di animali: carogne, scarti di carne o pesce.
- Feci e urine di animali: rilasciano ammoniaca e composti azotati volatili.
- Fermentazioni microbiche: presenza di batteri e lieviti che degradano aminoacidi (da qui la produzione di ammoniaca, putrescina, cadaverina).
Il motivo per cui consigliamo maggiormente le esche di tipo proteico fatte con il pesce crudo, è che quando il pesce macera assieme alle mosche morte catturate, si liberano in maniera naturale sostanze ammoniacali, putrescina e cadaverina.
(Mi pare chiaro il motivo per cui non suggeriamo di utilizzare le feci di mucca per preparare le esche…)
A cosa serve usare l’ammoniaca
L’ammoniaca non profumata per uso pulizie che si trova in commercio nei supermercati, è adatta alla preparazione delle trappole poiché è già diluita nella giusta percentuale (5% o 7% solitamente).
Proprio perché l’ammoniaca non profumata è un’attrattiva per le mosche, se vogliamo dare una bella spinta all’attivazione dell’esca, possiamo utilizzarla per preparare la trappola. Possiamo fare in due modi, entrambi eccellenti per aumentare l’efficacia attrattiva della trappola:
- Preparare la trappola senza usare l’acqua, ma inserendo subito nella bottiglia mezzo litro di ammoniaca non profumata e gli scarti del pesce.
- Preparare la trappola con mezzo litro di acqua e gli scarti di pesce e usare l’ammoniaca non profumata solo per i rabbocchi mensili.
In entrambi i casi la trappola funzionerà alla stessa maniera: sarà grazie alle mosche catturate che macerano col pesce che l’esca arriverà al massimo della sua attrattiva e la trappola si potrà dire ufficialmente innescata. Per questo motivo suggeriamo sempre di iniziare a posizionare le trappole già diverse settimane prima l’arrivo della mosca infestante.
Ammoniaca si, ammoniaca no: cosa cambia?
Se non abbiamo a disposizione l’ammoniaca non profumata, la trappola si innescherà ugualmente perché, come detto sopra, la macerazione di mosche e pesce emanerà quelle sostanze adatte che attireranno le mosche della frutta. Insomma, non cambia niente? Non è proprio esatto, ma è assolutamente possibile avere un’esca efficace anche senza l’uso dell’ammoniaca.
L’ammoniaca non profumata accelera l’innesco dell’esca e la sua attrattiva, quindi la trappola si attiva prima. Ma senza ammoniaca, la trappola funziona lo stesso. Quindi non c’è da preoccuparsi se non è possibile acquistare l’ammoniaca. Si può preparare la trappola semplicemente con l’acqua e la parte proteica scelta. La stessa cosa vale per quando ogni mese si deve fare il mantenimento dell’esca con il rabbocco: se non abbiamo l’ammoniaca, sarà sufficiente rabboccare la trappola con dell’acqua.
💡 È importante ricordare che il totale dell’esca non deve superare un terzo del contenitore che stiamo utilizzando: se uso una bottiglia da 1,5 litri, allora l’esca in totale dovrà essere circa mezzo litro; se uso un vasetto del miele da 1kg, l’esca dovrà essere circa 350 ml.
Come faccio a capire quando devo rifare l’esca?
L’esca per le mosche della frutta non va cambiata ogni mese, come facciamo di solito con le trappole per vespe, calabroni o carpocapsa.
Anzi: più mosche restano dentro la bottiglia a macerare insieme al pesce, più l’odore diventa irresistibile per le altre. Insomma: più vecchia è l’esca (fino a un certo punto), meglio lavora.
Naturalmente, non è eterna. Un paio di volte all’anno conviene rifarla, perché col tempo può perdere efficacia anche se sembra ancora buona. Il problema è che, quando la bottiglia è piena di mosche, non è facile accorgersene. Un piccolo trucco è osservare se le mosche continuano a girarci intorno: se sì, l’esca funziona ancora; se non si avvicinano più, è ora di rifarla.
Nel video si vede benissimo la differenza: due trappole preparate con la stessa esca, acqua e pesce crudo, ma risultati opposti.
La Tap Trap continua ad attirare mosche, mentre la Vaso Trap, con l’esca ormai esaurita, è completamente ignorata.
Approfondimenti
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